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sabato 19 marzo 2011

Le religioni del Libro (La “mala” religione)

Un libro, quindi, né rivelato né storico, anzi pieno di contraddizioni, di incongruenze, di esagerazioni mitologiche, di episodi grotteschi, esilaranti e talvolta osceni, ma soprattutto di efferate crudeltà che ci riempiono di orrore, specie quando sono da attribuirsi alla diretta volontà divina.

Nella Bibbia, infatti, sono approvati e ordinati i delitti e le perversioni più efferati: lo sterminio di intere popolazioni (uomini, donne, bambini), ree di essere incirconcise o nemiche di Israele; la distruzione degli altari e delle statue delle altre religioni; le più efferate crudeltà contro i nemici vinti; lo stupro, l'infanticidio, il feticidio, l'incesto, la legittimità della schiavitù, la condanna a morte, la guerra civile e religiosa, la sottomissione della donna, la morale della maledizione, la lapidazione e molti altri delitti.


La Bibbia inoltre consente la poligamia (il leggendario re Salomone aveva un harem con centinaia di mogli e concubine), il concubinaggio con schiave e con prigioniere di guerra, il rapporto sessuale con le prostitute e l'assegnazione ai figli celibi di una schiava «per coito», subito dopo il raggiungimento della pubertà e in attesa del matrimonio. (Ma, d’altra parte, punisce con la morte, mediate lapidazione, ogni rapporto extraconiugale della donna).

Molti dei più efferati crimini, contenuti nella Bibbia, sono ordinati dallo stesso dio biblico Jahvè: un dio collerico, sanguinario, vendicativo, estremamente geloso. Infatti durante la conquista della Terra Promessa, è lui che ordina a Giosuè, successore di Mosè, di attuare i massacri più crudeli contro i nemici e di sterminare, senza pietà: donne, vecchi e bambini.

Nelle frequenti lotte fratricide, inoltre, combattute per motivi dinastici o per dissidi religiosi tra giudei e samaritani, è sempre Jahvè che incita e addirittura ordina le atrocità più efferate e si compiace con gli esecutori degli stermini, colmandoli di lodi e di premi.

Concludendo: la Bibbia è un codice immorale, completo di istruzioni per il genocidio, la riduzione in schiavitù degli incirconcisi e il dominio del mondo. Questo per quanto riguarda l'aspetto religioso-morale che è, indubbiamente, il più importante.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)