Visualizzazioni totali

martedì 25 dicembre 2012

Assenti in Giovanni l'eucaristia e il primato di Pietro. (“L'invenzione del cristianesimo”) 292


Esaminare tutte le divergenze richiederebbe troppo tempo ma su almeno un paio vale la pena di soffermarci. Cominciamo dall'assenza più incredibile, quella dell'istituzione dell'eucaristia.

Confrontando nei Vangeli sinottici i brani relativi all'ultima cena noteremo che tutti e tre descrivono l'istituzione dell'eucaristia con le stesse parole scritte da Paolo nella sua prima Lettera ai Corinzi (1 Corinzi 11, 23-29). Giovanni, invece, ignora completamente questa istituzione ma rivela particolari importanti, ignoti agli altri evangelisti, come la lavanda dei piedi.

L'eucaristia, quindi, fu un'assoluta invenzione paolina, messa in evidenza anche dal fatto che gli Apostoli non conoscevano una comunione sacramentale. Dopo la preghiera nel Tempio, spezzavano il pane in casa di uno di loro senza sacerdoti e senza alcun apparato cultuale e nemmeno sacramentale (Atti, 2,46; 6, 1 sg.). Infatti la teologia critica non trova alcun rapporto fra il pasto della comunità cristiana primitiva e l’atto cultuale della comunione propagato da Paolo.

Anche il primato di Pietro viene ignorato da Giovanni. Non c'è alcun cenno alle parole di Matteo: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa…” (Matteo 13,20-22). Al contrario, chi in Giovanni sembra prevalere sugli altri apostoli è un personaggio misterioso chiamato: "quel discepolo che Gesù amava" (Giovanni 12,23) di cui abbiamo parlato a proposito di Lazzaro di Betania.

L'episodio del XXI capitolo, che tenta di recuperare il ruolo primario di Pietro mediante la triplice affermazione di Gesù risorto "pasci le mie pecorelle" (Giovanni 21,15-17), è chiaramente un falso accettato da tutta la teologia critica e anche da teologi cattolici.

Concludiamo l'analisi del Vangelo di Giovanni facendo rilevare che è il più antiebraico dei quattro. In esso non c'è l'automaledizione che troviamo in Matteo (25,25), ma la netta convinzione che Gesù sia stato giustiziato per motivi politici voluti dal clero collaborazionista dei romani per cui i brani apertamente antisemiti, secondo D. J. Goldhagen, sono centotrenta e in uno di essi Gesù afferma che gli ebrei hanno «per padre il diavolo» (Giovanni 8,44).     

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)