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domenica 9 dicembre 2012

Peccato e redenzione. Epilogo. 128


Nella loro supponenza i sedicenti ministri divini si considerano talmente al di sopra del genere umano che nessuno può loro mancare di rispetto e tutti, dico tutti, devono loro la massima riverenza. Sono intoccabili. Più idiozie dicono, con gesti ieratici, più sono oggetto di devozione.

Così toccare il papa in Italia è il tabù dei tabù, e il delitto di “lesa santità”, ancorché non scritto in nessun codice, è il più imperdonabile. Si può criticare, anche duramente, chiunque in campo politico e sociale, e il gossip a tutti i livelli è diventato un'arma micidiale per annientare gli avversari, come vediamo fare a certi giornali-latrina, ma sua santità e le sue eminenze non vanno sfiorati nemmeno con l'ala di una farfalla. Siamo o non siamo in Italia, la sacrestia del Vaticano?

E, invece, sarebbe ora di smetterla di considerare i capi religiosi intoccabili e al di sopra degli altri mortali solo perché millantano, come gli antichi stregoni, assurde investiture divine da parte di un dio chimerico di loro invenzione.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)