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martedì 18 dicembre 2012

Il papa riceve in Vaticano e benedice il presidente del parlamento ugandese, Rebecca Kadaga, che vuole imporre la pena di morte per i gay.


Lo scorso 12 novembre Rebecca Kadaga presidente del parlamento ugandese aveva annunciato al suo Paese che come ''regalo di Natale'' per tutti gli ugandesi anti gay avrebbe fatto approvare una legge che imponeva la pena di morte per gli omosessuali. Il 14 di questo mese la signora è stata ricevuta in Vaticano dal papa che l'ha benedetta.
Il giorno dopo nel suo messaggio anticipato per la Giornata mondiale della pace, Benedetto XVI, in perfetta sintonia con la signora Kadaga, ha definito i tentativi di accomunare i matrimoni gay a quelli fra uomo e donna “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”. 
Il disegno di legge, che sta per essere approvato in Uganda, Paese fortemente cattolico, propone pene detentive pesantissime per gli omosessuali tra cui l’ergastolo, e perfino la pena di morte nei casi di omosessualità aggravata; se a commettere il reato per esempio è un malato di Hiv o se si hanno rapporti con minorenni. Il testo di questa legge, definito ”odioso” dal presidente americano Barack Obama, ha già scatenato una serie di proteste da parte di molti leader mondiali (ma non dal papa, anzi) che hanno minacciato di sospendere gli aiuti in favore di Kampala.
Secondo Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay: “Quello che oggi papa Benedetto XVI ha anticipato quale messaggio per la Giornata Mondiale della Pace che si celebrerà l’1 gennaio 2013 è probabilmente il peggiore di sempre: arma infatti gli omofobi di tutti i Paesi con un invito ad una crociata senza quartiere contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso”.
 Probabilmente il laico pronunciamento fatto alcuni giorni fa dal Parlamento europeo a favore di unioni civili e matrimonio per persone dello stesso sesso, votato democraticamente a maggioranza, ha fatto inviperire papa Ratzinger e ha scatenato il suo peggior integralismo. Ecco spiegato il suo messaggio anticipato per la Giornata mondiale della Pace tristemente coerente con la benedizione data in Vaticano alla delegazione parlamentare ugandese guidata dalla portavoce Rebecca Kadaga, una delle più forti promotrici della ‘Kill the Gay Bill’, la legge che prevede la pena di morte per ‘omosessualità aggravata’.
Benedicendo, e sottobanco approvando, i promotori di questa legge infame e anticristiana, Benedetto XVI continua a rappresentarsi come un apostolo di ingiustizia, di divisione e di discriminazione ai danni delle persone omosessuali, lesbiche e transessuali, confermando la dura e spietata analisi del settimanale tedesco Der Speigel che lo giudica un papa violento, autoritario e conservatore. È necessario che la società civile e i rappresentanti politici, a tutti i livelli, facciano sentire le loro parole di condanna di fronte ad atti e parole così gravi.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)