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mercoledì 26 dicembre 2012

Il falso Jahvè. .Paolo di Tarso e l'invenzione del cristianesimo. 198


Nel 325, volendo dare una sistemazione definitiva al cristianesimo, Costantino convocò e presiedette personalmente il primo concilio ecumenico della Chiesa, quello che porta il nome di Concilio di Nicea. I vescovi convenuti dai più lontani angoli dell'Impero in numero di trecentotredici, finirono per redigere un testo, denominato Credo degli Apostoli, col quale venne codificata tutta l'ortodossia cristiana.

In questo documento fondamentale, una specie di "magna charta" del cristianesimo, Costantino impose esplicitamente ai vescovi, spesso riluttanti, i principi che riteneva indispensabili perché la nuova religione fosse la continuazione di quella pagana, cara alla Roma imperiale.

Ecco allora che Gesù, sulla falsariga degli dèi pagani del Vicino Oriente, protagonisti di un'incarnazione terrena e di una morte e resurrezione rituale, fu proclamato Dio incarnato, partorito da una vergine, esattamente come Horo, l'eroe solare egiziano figlio della vergine Iside, come Adonis, l'eroe solare persiano figlio della vergine Astarte. E il Cristo cessò così di essere l'Unto di Jahvè per diventare definitivamente uguale a Dio nella natura e nella sostanza, perdendo ogni collegamento con il Messia delle profezie bibliche.

Come giustamente osservò Freud nella sua opera più volte citata "L'uomo Mosè e la religione monoteistica", il cristianesimo segnò un regresso rispetto all'ebraismo. Non fu più strettamente monoteistico in quanto il Dio Uno si tramutò in un Dio Trino e furono progressivamente introdotte, sia pure mascherate, diverse figure divine del politeismo, come la Madonna, che prese il posto della Grande Madre, e i santi, identificabili come dèi minori.

Vennero inseriti alcuni riti simbolici, derivati dalle religioni misteriche molto diffuse nell'Oriente dell'Impero romano, quali l'eucaristia. Soprattutto, il cristianesimo non si oppose alla penetrazione di elementi superstiziosi, magici e mistici, destinati a essere di grave intralcio per l’evoluzione spirituale nei due millenni successivi.
Per concludere: "Il trionfo del cristianesimo fu una nuova vittoria dei sacerdoti di Ammone sul Dio di Akhenaton, dopo un intervallo di millecinquecento anni e su una scena più vasta" (S. Freud, op. cit., pag. 410).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)