Visualizzazioni totali

sabato 15 dicembre 2012

Il falso Jahvè. La setta dei nazirei.193


La Chiesa di Gerusalemme, che considerava Gesù un ebreo osservante, (come ci viene confermato dai Vangeli canonici, in cui viene chiamato “Rabbi”, Maestro) temendo che il coinvolgimento dei pagani potesse creare delle deviazioni nell'osservanza della Legge, inviò il levita Barnaba a studiare la situazione. Questi non riscontrò alcuna irregolarità e tranquillizzò Gerusalemme. Avvenne così la prima cauta apertura verso il mondo dei gentili, vista però con un certo fastidio dalla maggior parte dei cristiano-giudei di Gerusalemme, convinti che la nuova dottrina fosse riservata esclusivamente al popolo eletto (Atti 11,22-24).

I cristiano-giudei, dopo l'allontanamento dei cristiano-ellenisti più radicali guidati da Stefano, vissero indisturbati a Gerusalemme, protetti dai farisei e dal loro capo Gamaliele, che li stimavano per la loro ligia osservanza della Legge. Durante questo periodo di tranquillità poterono incrementare i loro i proseliti fino a raggiungere alcune migliaia (Atti 5,34-40), ma rimasero pur sempre una setta minoritaria (J.Maier, Gesù Cristo e il cristianesimo nella tradizione giudaica antica, Paideia 1994), tanto che Giuseppe Flavio, nella sua "Storia della guerra giudaica", descrive le sètte giudaiche dei Farisei e dei Sadducei e, con molto più spazio, degli Esseni, ma ai cristiani non accenna mai, nemmeno di sfuggita.

Occorre però tener presente che il cristianesimo, in questa prima fase del suo processo evolutivo, era tutt'altra cosa da quello pacifista, degiudeizzato, demessianizzato e salvifico che conosciamo oggi, in seguito alla trasformazione teologica attuata da Paolo e dai suoi seguaci, e divenuta definitiva dopo la distruzione della Chiesa di Gerusalemme nel 135 d.C.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)