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lunedì 31 dicembre 2012

Il falso Jahvè. Il monoteismo biblico e quello cristiano. 201


Fu il monoteismo cristiano dunque a rompere l'armonia religiosa del mondo e a creare le guerre di religione, seguito, sei secoli dopo la sua nascita, dall'islamismo che seguì il suo esempio con le sue guerre sante.

Prima che ciò avvenisse, il politeismo aveva saputo creare, sotto il profilo religioso, un'atmosfera di armonia e di pace nel mondo pagano, in base alla quale tutti gli dèi godevano di pari dignità e venerazione (a similitudine dei Santi della Chiesa Cattolica) ed erano, per così dire, intercambiabili. Mai nell'antichità, infatti, si erano verificate persecuzioni contro chi non professava la stessa fede del gruppo di appartenenza, o guerre di religione tra popoli che adoravano divinità diverse; anzi, si formavano spesso, tra i centri cultuali dedicati ai vari dèi, fraterni gemellaggi che implicavano scambi reciproci di pellegrini e stretti rapporti commerciali.

Con la fine del politeismo l'armonia religiosa è cessata per sempre e da allora il mondo è stato sconvolto da un'incessante conflittualità che ha seminato odio e intolleranza tra i popoli. Il monoteismo dei grandi misteri egizi, la più alta e sublime concezione spirituale raggiunta dall'uomo, postulava un Dio unico, dotato di bontà infinita, libero da tutte quelle passioni terrene e plateali, come aggressività, gelosia, vendicatività che di solito gli uomini attribuiscono al Dio inventato a loro immagine e somiglianza; un Dio anche sommamente pacifico perché aborriva la guerra, rifiutava i sacrifici cruenti, amava la serenità dell'esistenza umana, i sentimenti del cuore e il rispetto della natura.

Questo sublime monoteismo, destinato in origine a pochi illuminati per la sua incommensurabile elevatezza, una volta trasmesso alla massa del popolo ebraico, ha generato Jahvè, un demone vulcanico sinaitico, primordiale e sanguinario, inteso solo come nume tutelare del popolo d'Israele e saltuariamente come un Dio-Signore che propone agli uomini una esistenza vissuta secondo verità e giustizia, a similitudine di quello egizio dei grandi misteri da cui derivava. 

Il Dio d'Israele, ereditato dal cristianesimo e dall'islamismo e trasmesso alle popolazioni pagane, ha dato origine a sua volta a due religioni universali, aperte cioè a tutto il genere umano, ma da sempre contrapposte e nemiche perché, ritenendosi reciprocamente rivelate, si sono ritenute depositarie uniche e assolute della verità. Ciò le ha spinte ad un proselitismo, spesso fanatico e intollerante, che ha seminato il mondo di lutti di ogni genere nel passato con le crociate cristiane e le jihad (guerre sante) islamiche e che tuttora si presenta come l'ostacolo maggiore alla pacifica convivenza tra i popoli.
FINE

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)