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sabato 8 dicembre 2012

Il Protovangelo di Matteo forse raccontava la vera storia di Gesù. (“L'invenzione del cristianesimo”) 278


Secondo molti studiosi, questo Vangelo è stato il prototipo da cui sono derivati tutti gli altri ed è chiamato anche la Fonte Q. Di esso, che come abbiamo già accennato fu fatto scomparire dalla Chiesa, ci sono pervenuti soltanto brevi accenni che i Padri della Chiesa nei secoli II, III, e IV hanno riportato nelle loro opere al solo scopo di confutare i nazirei e gli ebioniti (nomi coi quali si designavano i cristiano-giudei della Chiesa di Gerusalemme) che rimasero sempre fedeli ad esso. Esaminiamo con attenzione quanto ci tramandano questi Padri della Chiesa:

"...(gli Ebioniti) seguono unicamente il Vangelo che è secondo Matteo e rifiutano l'apostolo Paolo, chiamandolo apostata della legge..." (Ireneo, Contro gli eretici, I, 26, Jaca Book, Milano, 1981);
"...(I Nazirei) accettano unicamente il Vangelo secondo gli Ebrei e chiamano apostata l'apostolo (Paolo)..." (Teodoreto, Storia Ecclesiastica, II, 1, Città Nuova, Milano, 2000);

"...costoro (gli Ebioniti) pensavano che fossero da rifiutare tutte le lettere dell'apostolo (Paolo), chiamandolo apostata della legge, e servendosi del solo Vangelo detto secondo gli Ebrei, tenevano in poco conto tutti gli altri..." (Eusebio di Cesarea, Storia Ecclesiastica, III, 27, op. cit. );

"...Gli Ebioniti, pertanto, seguendo unicamente il Vangelo che è secondo Matteo, si affidano solo ad esso e non hanno una conoscenza esatta del Signore..." ( Ireneo, Contro gli eretici , III, 11, op.cit.);

"...nel Vangelo che essi (gli Ebioniti) usano, detto "secondo Matteo", ma non interamente completo, bensì alterato e mutilato, e che chiamano "ebraico"... hanno tolto la genealogia di Matteo..." ( Epifanio, Panarion, adversus omnes haereses, XXX, 13, 6, E. J. Brill, Leiden, 1987-1994);

"...(I Nazirei) posseggono il Vangelo secondo Matteo, assolutamente integrale, in ebraico, poiché esso è ancora evidentemente conservato da loro come fu originariamente composto, in scrittura ebraica.."( Epifanio, Panarion, adversus omnes haereses, XXIX, op. cit.).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)