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venerdì 28 dicembre 2012

I preti "di frontiera" del Nord Est, vicini a quelli di Austria, Germania e Svizzera, chiedono alla Chiesa di accogliere trans, omosessuali e divorziati.


Un appello accorato fatto da una decina di preti "di frontiera" il 18 dicembre scorso chiede che le numerose persone oggi respinte dalla Chiesa Cattolica possano ritornare nel suo seno secondo lo spirito evangelico.“La Chiesa accolga tutte le persone, eterosessuali, omosessuali e transessuali, e non affermi che ci sono valori non negoziabili, perché di fronte alle storie delle persone dovrebbe aprirsi un dialogo e non dovrebbero esserci forme di ostracismo”.
Questa "lettera di Natale" scritta e firmata da una decina di preti di Trieste, Udine, Pordenone. Gorizia, Padova e Vicenza è stata indirizzata a religiosi e laici per richiamare l'attenzione su temi importanti per le comunità cristiane come l'accoglienza, l'ascolto, la giustizia, la non violenza, il rispetto delle differenze, il rispetto dell'ambiente,la pace e l'aiuto ai bisognosi, oggi sempre più numerosi.

I "preti di frontiera" hanno inoltre scritto di sentirsi vicini ai movimenti che nelle vicine Austria, Germania o Svizzera, chiedono una riforma della Chiesa Cattolica perché essa possa aprirsi non solo all'accoglienza di tutte le persone, dagli omosessuali ai transessuali, dai divorziati ai risposati, ma anche al sacerdozio femminile e al celibato dei preti. Comincia, forse, anche in Italia, che annovera il clero più retrogrado d'Europa, a prendere piede il movimento della Pfarrer Initiative nato a St. Pölten (Austria) nel 2006, quando 300 e più parroci chiesero riforme e cambiamenti nella Chiesa e un nuovo concilio ecumenico.

Oggi dal suo epicentro in Austria il movimento si è rapidamente diffuso in Svizzera, Germania, Stati Uniti, Francia, Australia e Irlanda. In Irlanda si muove l’Association of catholic priests che raccoglie circa 850 sacerdoti, negli Stati Uniti si è sviluppata un’associazione omologa che raccoglie fino ad ora 750 sacerdoti. Analoghe iniziative sono partite in Francia e in Australia. In Germania c’è stato l’appello di solidarietà sottoscritto da 240 professori di teologia che si muove nella stessa direzione. Monsignor Helmut Schueller, iniziatore e capofila della Pfarrer Initiative, sta organizzando per il 2013 un congresso che raggruppi rappresentanti ecclesiastici di molti Paesi cattolici, col proposito di poter scuotere la Curia romana dal suo letargo medioevale e di rimettere in moto il Concilio Vaticano II.

Ma è chiaro che papa Ratzinger, che ha eliminato anche gli ultimi residui del Vaticano II, dopo la massiccia demolizione che ne aveva attuato il papa polacco, non accetterà nemmeno una delle proposte della 'Pfarrer-Initiative'. Piuttosto si dimetterà adducendo il pretesto della sua tarda età. Lui, sordo ad ogni richiesta di riforme, vuole una Chiesa mummificata nei secoli.



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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)