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sabato 22 dicembre 2012

Il falso Jahvè. .Paolo di Tarso e l'invenzione del cristianesimo. 196


La nuova teologia della salvezza ideata da Paolo (Romani 5,1-11) comportava tutta una serie di trasformazioni, anche profonde e radicali, rispetto al concetto piuttosto semplice di parusia. Essa era caratterizzata da un fondamentale pessimismo. Paolo vedeva che giudei e pagani condividevano un abisso di perdizione in quanto tutta l'umanità era incline al peccato. I pagani perché da sempre immersi nell'iniquità, e i giudei perché, pur avendo ricevuto la Legge di Mosè, nella loro totale incapacità di osservarne le seicentotredici prescrizioni avevano trasformato questo privilegio divino in un sistematico oltraggio a Dio, in una continua schiavitù del peccato (Romani 1,18-32/ 2,1-29).

L’unico rimedio a questa situazione di generale depravazione era la grazia salvifica di Dio, fondata sulle morte espiatrice di Gesù Cristo, che cancellava qualsiasi distinzione tra giudei e pagani. Questa grazia redentrice del genere umano diventava possibile solo attraverso la fede assoluta nel Cristo crocifisso. Da ciò ne conseguiva che se la giustificazione del peccato dipendeva esclusivamente dalla grazia divina, la Legge di Mosè, le opere della Legge e la circoncisione, fondamenti di tutto l'ebraismo, non servivano più a nulla (Galati 2,15-21 / 5,1-11).

A questo punto, quindi, lo scisma dal giudaismo era completo, e il cristianesimo paolino si trasformava in una nuova religione, totalmente distaccata dall'ebraismo; una religione nuova nella quale ebrei e gentili venivano equiparati nella stessa teologia della salvezza di valore universale, e l'elevazione a popolo eletto degli israeliti veniva rinnegata totalmente. I primi due Gesù – il Messia davidico e il Messia Martirizzato - riguardavano esclusivamente il popolo ebraico; il terzo, con la sua degiudeizzazione e deificazione, si rivolgeva all'intero genere umano.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)