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mercoledì 15 febbraio 2012

I miracoli du Gesù (“L'invenzione del cristianesimo”) 39


All’interno del clima superstizioso della sua epoca possiamo ammettere alcuni dei cosiddetti miracoli di Gesù, riconducendoli a influenze di natura psicologica per la guarigione di malattie psicogene, neurasteniche, isteriche e schizofreniche. Ma è indubbio che i racconti evangelici hanno ampliato a dismisura questi interventi psicologici di Gesù, forse ad imitazione dei gesti leggendari del profeta Eliseo.

Un esempio per tutti è il racconto di Matteo: "Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano" (Matteo 15,30-31). Tutto ciò è chiaramente fuori d'ogni realtà e ci troviamo di fronte a delle chiare invenzioni mitologiche, anche se possiamo ammettere che Gesù, fin dall'inizio della sua vita pubblica, oltre alla predicazione, si dedicasse alle pratiche di esorcismo e di guarigione, facoltà da lui apprese dagli esseni che erano considerati dei terapeuti.

Il clima di esaltazione e di fanatismo dell'epoca favoriva il proliferare di forme estreme d'isterismo, spesso di origine religiosa. Gli indemoniati e i posseduti erano molto diffusi, specie tra la gente più misera. Si trattava in realtà di individui psichicamente disturbati che accusavano turbe psicosomatiche di vario genere: dal rattrappismo degli arti, alla cecità, al mutismo, al delirio di autopunizione e così via. Secondo la mentalità dell'epoca, ogni malattia era frutto del peccato e di conseguenza la guarigione era prima morale e poi fisica.

Gesù, che frequentando i terapeuti esseni aveva probabilmente sviluppato una sensibilità così acuta da entrare facilmente in sintonia con questi disturbati convinti di essere posseduti dal demonio, con estrema semplicità e senza complicati rituali, li convinceva del perdono dei loro peccati e così li liberava dalle loro ossessioni, dai loro mali oscuri. Ma per farlo, per indurre in essi la scossa psicosomatica, aveva bisogno di una fede cieca da parte loro nei suoi poteri taumaturgici e dell'appoggio psicologico dei presenti. In caso contrario, falliva. Ce lo conferma Matteo quando ci spiega che Gesù a Nazareth "...non fece miracoli a causa della loro incredulità" (Matteo 13,58).

Gli evangelisti attribuirono la capacità di compiere miracoli non solo a Gesù ma anche ai suoi rivali (Matteo 12, 27; Marco 9, 38; Atti 8, 9ss) tanto la credulità superstiziosa era diffusa a tutti i livelli in quel momento storico. Ai nostri giorni questa superstizione infantile perdura soltanto nella Chiesa Cattolica, l'unica ancora a riconoscere i miracoli di origine divina e non psicosomatica. I miracoli autentici non sono mai esistiti. La scienza, quella seria, li esclude categoricamente. 

Quando mai a qualcuno è cresciuto un arto o un bambino affetto dalla sindrome di Down è diventato normale? Questi sì che sarebbero veri miracoli! E per dio guarire uno storpio o un giovane mongoloide sarebbe la stessa cosa. È o non è onnipotente? Ma miracoli del genere non sono mai accaduti perché avverrebbero contro le leggi della natura. Anatole France, visitando il santuario di Lourdes, esclamò sarcastico che vedeva tra gli ex-voto tante stampelle ma neanche una gamba di legno. Quindi solo pseudomiracoli.

Comunque, tutti i miracoli attribuiti a Gesù erano già accaduti in età precristiana e presso ogni altra antica religione, come nel Brahmanesimo e nel Buddismo. In tutte le religioni, infatti, la massa vuole prodigi, magie, non autentica spiritualità.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)