Il
presunto mordkomplott per l'uccisione del Papa, rivelato da Il Fatto
Quotidiano, nonostante sia stato minimizzato dagli altri giornali
italiani, almeno in un primo tempo, e totalmente taciuto dalla Rai
asservita al Vaticano, ha, per merito di internet e della stampa
estera, sollevato il coperchio sui molti veleni che circolano nel
Sacro Collegio e ha evidenziato, ancora una volta, che attorno alla
cattedra di Pietro si scontrano faide interne disposte ad ogni
nequizia, anche al delitto, pur di accaparrarsi i posti chiave del
potere.
La recente storia del Vaticano, infatti, è ricca di
avvenimenti, spesso delittuosi, ma sempre insoluti e tuttora avvolti
nel più fitto mistero. Vale la pena ricordarne qualcuno.
Cominciamo
con la morte sospetta di Pio XI, avvenuta la notte precedente la
promulgazione di una enciclica di condanna del nazismo e del fascismo
a causa delle leggi razziali; morte certificata dall'archiatra prof.
Petacci, padre di Claretta. Il testo dell’enciclica, che sembra
contenesse la scomunica dei due capi delle dittature, è stato fatto
scomparire, assieme ai diari del papa, forse dal Segretario di stato
vaticano di allora, poi papa Pacelli. Ma nel 1972 le rivelazioni del
card. Mitterant, espressero con chiarezza i dubbi su quella morte
improvvisa, paventando l’avvelenamento.
La misteriosa, a pochi
giorni dall'elezione, di papa Albino Luciani, intenzionato a
riportare la Chiesa all'originaria semplicità, e a mettere ordine
nelle finanze vaticane. Su tale morte manifestò dubbi la maggior
parte dell'opinione pubblica e anche Paolo Borsellino, dopo aver
sentito il pentito Vincenzo Calcara.
L'attentato
a papa Wojtyla per mano di Ali Agca. Anche in questo caso i sospetti
sul coinvolgimento di personalità del Vaticano sollevarono molte
perplessità e furono convalidate dal pentito di mafia sopra
ricordato.
Quindi i noti scandali finanziari, legati allo Ior,
per opera di personaggi equivoci come il card. Marcincus e membri
della P2, e lastricati di morti eccellenti, come la morte di Calvi e
quella di Ambrosoli che stava cercando di mettere in chiaro i conti
dell'Ambrosiano, e, infine, quella di Sindona, ucciso da un caffè
troppo corretto.
La misteriosa scomparsa di Manuela Orlandi,
forse collegata alla banda della Magliana, e la criminosa e assurda
sepoltura nella basilica si Sant'Apollinare del capo della banda De
Pedis.
L'uccisione di Alois Esterman, capo delle guardie svizzere,
della moglie e della guardia Tornay. Enorme fatto di sangue mai
chiarito e tuttora gravido di incognite.
Recentemente, il
trasferimento di mons. Viganò, colpevole di avere sanato le finanze
vaticane, ma prontamente rimosso e sottoposto ad accuse infamanti
da parte di certa stampa italiana, sobillata d'Oltretevere.
Questi
sono alcuni dei più eclatanti scandali che hanno scosso le sacre
stanze in passato. Ma tuttora la cattedra di Pietro, come stiamo
vedendo in questi giorni, è travagliata da continue lacerazioni
interne, sempre legate a conflitti di potere per cui viene spontaneo
chiederci: cosa c’entra il Cristo dei Vangeli e delle Beatitudini,
con questa istituzione che ha perso ogni riferimento allo spirito
evangelico e persegue solo la ricchezza, lo sfarzo e i privilegi di
ogni genere ed è sempre disposta ad allearsi a dittatori e politici
immorali pur di garantirseli?
Nota.
Ho più volte denunciato nei miei post la difficoltà, nel nostro
Paese, causa la legge ostruzionista imposta dalla Chiesa al nostro
Parlamento, di ottenere un divorzio in tempi ragionevoli (cioè
alcuni mesi) e con un costo sopportabile e la necessità di molte
coppie italiane di dover affrontare un turismo divorziale in altri
Paesi europei. Difficoltà che tuttora rimangono e che sono
probabilmente destinate a durare ancora
lungo. Ha ricevuto in questi giorni una comunicazione, che passo ai
lettori di questo blog come semplice informazione, che annuncia
l'esistenza del sito Divorziare rapido (www.divorziare.ro)
che garantisce assistenza per un divorzio più celere dell'attuale.
Gli interessati devono contattare il sito e uno specialista
risponderà gratuitamente a tutte le loro domande.
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