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lunedì 6 febbraio 2012

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). Il segno del Patto: la circoncisione. 67



E la circoncisione, che secondo la Genesi era l'emblema distintivo e il suggello del vincolo stretto tra Dio e Abramo e la sua discendenza? Ebbene, sappiamo per certo che presso gli israeliti cominciò a diffondersi soltanto dopo l'insediamento a Canaan, per cui non la si trova nei più antichi documenti giuridici, e nel Levitico è menzionata solo una volta senza rilievo. Anche in questo caso Abramo non c'entra. C'entra invece, e non poco, Mosè.

Questa antichissima usanza, praticata per motivi igienico-sanitari, sociali e religiosi era, al tempo di Mosè, diffusa comunemente in Egitto ma sconosciuta presso i filistei, gli assiri, i babilonesi e i semiti. Già Erodoto aveva affermato nel V sec. a.C. che il popolo egizio era stato il più antico ad avere introdotto la circoncisione (Erodoto, Historiae, II, 36,3 e 37,2). I Fenici e gli ebrei riconoscevano essi stessi di aver appreso quest'uso dagli egizi (Erodoto, op.cit., II, 104), (E.Meyer, op.cit., pag. 440).

Il ricercatore di incunaboli e archeologo Willis Budge (Osiris and the Egyptian Resurrection, pagg. 219-223) scovò scolpita a rilievo su una tomba di Saqqara, risalente alla VI dinastia, circa 2500 a.C., la rappresentazione di un sacerdote nell'atto di praticare, con un coltello di pietra, la circoncisione su un giovane egiziano; e G.Elliot Smith, (Egyptian Mummies, pagg. 78 e 80) anatomista delle mummie, trovò asportazioni del prepuzio su mummie contemporanee ad Abramo. Quindi, la circoncisione era pratica comune in Egitto fin dai tempi più antichi.

Senz'altro Mosè, per il quale il suo popolo in nessun caso doveva essere inferiore agli egizi, impose nel corredo cerimoniale religioso la circoncisione, quale tipico segno distintivo. Ma forse, conformemente agli altri riti della religione egiziana che erano stati assimilati durante la loro lunga permanenza, questa era già da loro praticata da generazioni. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)